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Anche Valerio Onida con una lettera sul Corriere della Sera aggiunge le sue perplessità a quelle espresse dalla presidenza di LeG sulla proposta di riforma costituzionale depositata in Senato lo scorso 18 aprile.
Nel frattempo il Pdl attraverso il segretario Alfano, mostra qual è il suo vero obiettivo, e cioè l’elezione diretta del capo dell’esecutivo, vecchio pallino di Berlusconi. Un vero e proprio baratto da buttare sul tavolo delle riforme, in cambio dell’appoggio al Pd sul doppio turno.
E mentre il Partito della Libertà continua a fare ostruzionismo sul decreto anticorruzione presentato dal ministro Severino, i partiti, Lega ed ex Margherita in testa, continuano a essere dilaniati da continui scandali legati al finanziamento pubblico. Viene da dire che non si salva più nessuno. Da dove può ripartire questo disgraziato paese se nemmeno le elezioni con questa legge (unica riforma davvero indispensabile) rappresentano il normale sbocco democratico? Liste civiche per la legalità? Parliamone.
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