COMUNICATO STAMPA:Il Comitato in Difesa della Costituzione e la settimana antirazzista

IL DOVERE DI PARTECIPARE: Il Comitato in Difesa della Costituzione è stato fra i promotori, quattro anni fa, a Ravenna, della Rete Civile contro il Razzismo e la Xenofobia. Abbiamo cercato di mantenerci coerenti con gli impegni presi nel sottoscrivere il Manifesto costitutivo della Rete. L’antirazzismo e la xenofobia vanno praticati nella quotidianità, prestando la massima attenzione al linguaggio, alla cultura, alle interazioni, allo scambio di esperienze, consapevoli che il compito che ci siamo dati non è facile, e che – proprio per questo- va prestata la massima attenzione a ciò che accade nella nostra città, oltre che alle grandi questioni che attraversano – e scuotono – il mondo intero. Sosteniamo, quindi, in stretta collaborazione con la Casa delle Culture, il progetto Chi è straniero? rivolto alle Scuole superiori di secondo grado; abbiamo sollecitato e partecipato ad ogni mobilitazione contro drammi umanitari e tragedie razziste e xenofobe, dal caso ravennate di Jang Mor, alle tragedie di Rosarno e Firenze; abbiamo promosso, con altre associazioni, la mobilitazione che ha poi portato alla formazione di una nuova rete, “Rompere il silenzio”, che si è occupata, appunto di “Persone, non problemi”, mettendo al centro non la povertà, o il disagio, o la difficoltà, ma “i poveri, i disagiati, chi, persona, è in difficoltà, cioè umani in carne ed ossa”, con vissuti e storie che per puro caso – i casi, spesso fortuiti, della storia – non sono le nostre. Ma potrebbero, in ogni momento, diventarlo. E’ con questo spirito che, parte integrante della Rete Civile, partecipiamo alla settimana contro il Razzismo. Sentiamo il DOVERE di partecipare e di rinnovare il grande significato della nostra PARTECIPAZIONE. Partecipiamo, “ci sporchiamo le mani”, con la Costituzione in mano. E, sempre con la Costituzione in mano, ci sentiamo molto vicini a quello che Charles Tchameni ci ricordava poco tempo fa. Gli immigrati non sono una delle cause della crescita dei furti e dei reati, nella nostra realtà, ma la povertà crescente, la disoccupazione, il disagio sociale, di donne e uomini, italiani e non, che faticano ad avere la speranza di potere vivere con dignità. E quando si ha fame, come ci ricordano esimi politologi e giuristi, si precipita fuori dalla legge e dall’umano consorzio, si torna nello “stato di natura”. Impegniamoci per mantenere tutte e tutti nel consorzio civile dei diritti e dei doveri: le associazioni, i partiti, i sindacati, il volontariato, laico e religioso, la cittadinanza intera. L’intera città di Ravenna è tenuta a farlo, per non disperdere la sua storia di solidarismo e di cooperativismo. In una comunità attenta ai diritti umani e alla accoglienza, è dovere di tutte e tutti, italiani e non, il pieno e rigoroso rispetto delle leggi. In questo caso, vivere insieme e sicuri sono le due facce della stessa medaglia. Il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna 19 marzo 2012

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