INFORMIAMO LA CITTA’:Oltre il silenzio, le prime azioni. Conoscere Comprendere Agire

L’appello ROMPERE IL SILENZIO rivolto all’inizio di ottobre da numerose realtà associative alla cittadinanza ravennate “in merito al problema dei senzatetto, immigrati e non, fenomeno in crescita che i prossimi mesi invernali renderanno drammatico, e a episodi un tempo inusuali nella nostra città, che ci parlano di una coesione sociale incrinata” ha avuto le prime significative risposte, con la partecipazione, oltre che di rappresentanti della associazioni promotrici, anche di altre associazioni, laiche e religiose, e di singole/i cittadini. Una rete quindi che si sta allargando. Presso la sede di Citt@ttiva si sono già avuti due incontri, l’11 e il 17 ottobre, con l’intenzione di continuare ad incontrarci ogni lunedì, alle 17,30, per verificare gli impegni di volta in volta presi e diventare, così, rete permanente di “cittadinanza attiva e solidale”. Il primo obiettivo che l’appello si era dato “costruire un percorso, rispetto al futuro, che porti chi lo condivide a individuare principi e regole, per affiancare il Comune e le altre pubbliche Istituzioni che hanno nel merito obblighi istituzionali, con azioni e pratiche concordate promosse liberamente da chi non intende volgere lo sguardo altrove” è quindi in corso di costruzione. Una rete che intende dare voce alla Ravenna attiva e operosa che c’è sempre stata e c’è, sia nel mondo laico che nel mondo religioso. Il primo incontro dell’11 ottobre è stato dedicato al punto di partenza, conoscere. Le assessore Monti e Piaia, la dirigente Sutter, la presidente Asp, Tassinari, hanno dato il quadro delle tre emergenze del momento, ognuna con la sua distinta specificità: i tunisini, i senza dimora e gli sfrattati, l’emergenza freddo. Molto significativa la presenza del portavoce dei tunisini, assistito, per la traduzione, da Tahar Lamri. Padre Ciccillo, presidente della Consulta del volontariato ha fatto chiarezza sui reali bisogni, che sono strutturali e non solo emergenziali. Due tende per 20 posti non risolvono il problema senzatetto. E’ necessario avere altri dormitori, acquisire case o gruppi appartamento, affrontare una realtà che non è solo emergenza. L’altra vera emergenza è legata alla “paura” che sta incrinando la coesione sociale. Fenomeno da non sottovalutare, da comprendere e su cui agire. Il secondo incontro del 17 ottobre, presenti, Monti, Piaia, Sutter, è stato dedicato al punto successivo, comprendere. Molto importante la presenza di Sergio, homeless, che ci ha testimoniato del freddo della notte già in questi giorni, e l’inverno deve ancora venire. In considerazione di ultime disposizioni del ministero dell’interno che consentono ai tunisini l’inserimento in progetti umanitari che prevedono una prima accoglienza a cura delle Prefetture, il gruppo ha scelto di concentrare la propria attenzione sul problema clochard, homeless e senzatetto. Quale può essere il ruolo della nostra Rete? Fare, appunto, rete, fra enti, associazioni, persone, svolgere una funzione di “pressione” verso gli enti pubblici e di “sostegno civico” ai progetti dell’ente pubblico. Per quanto riguarda l’agire, le azioni prioritarie individuate sono le seguenti: – si richiede al Comune, alla Provincia, all’ASP di predisporre una mappatura, e darne informazione, di strutture di proprietà pubblica e privata (privati cittadini che si rendano disponibili, Chiesa) che possano essere utilizzate nell’immediato con opere minime di ristrutturazione, verificando se i clochard possano prestare la loro manodopera come servizio “socialmente utile” – fare un opuscolo che informi delle numerose iniziative dei gruppi di volontariato e dia informazioni, da distribuire anche porta a porta in zone significative, Torrione, Giardini Speyer, altre, con la diretta partecipazione dei volontari “civici”. – che l’acquisto di tende, non risolutivo, sia però almeno immediato. Si sono individuate altre priorità che implicano tempi più lunghi, anche se stretti, di verifica: – creare fondi di solidarietà: tassa di scopo e conto corrente che raccoglie fondi da privati (cittadini, banche, aziende, cooperative) e verificare la possibilità di alloggiare homeless in alloggi sfitti di proprietà privata pagando l’affitto con il fondo di solidarietà. E’ stato fissato un incontro con il presidente della Provincia Casadio per vere informazioni su immobili della Provincia disponibili per l’accoglienza. Il prossimo incontro sarà dedicato alle prime verifiche sui contatti in corso e alla progettazione di azioni e pratiche per favorire coesione, condivisione, informazione e prevenzione della paura. Invitate/i permanenti Monti e Piaia, i dirigenti del Comune, ASP, la Consulta del Volontariato. Invitiamo ad aggiungersi a noi chiunque abbia idee o pensi di potere dare una mano, lunedì prossimo 24 ottobre, ore 17.30, CittA@ttiva, Via Carducci 14, Ravenna. La Rete Rompiamo il silenzio Ravenna, 20 ottobre 2011

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