Lettera aperta alla Presidenza ANPI – In occasione della Festa Nazionale del 24-27 giugno 2010
Dopo i ripetuti tentativi di attribuire la responsabilità della attuale crisi economica e politica del nostro Paese al sistema democratico disegnato dalla Costituzione, siamo ormai arrivati a dichiarazioni apertamente eversive che provengono da una parte dei vertici stessi dello Stato.
La nostra Costituzione, repubblicana e antifascista, nasce dalla Lotta di Liberazione e dalla volontà che gli Italiani e, per la prima volta, le Italiane espressero liberamente il 2 giugno 1946. Una volontà di pace, solidarietà, giustizia ed uguaglianza certo non totalmente realizzata, ma cui non abbiamo mai rinunciato e per la quale i Partigiani arrivarono a sacrificare anche la vita.
A questi ideali hanno confermato la loro adesione anche le nuove generazioni, contribuendo concretamente alla ampia vittoria del NO nel referendum del 25 e 26 giugno 2006, che impedì lo stravolgimento della Costituzione e del modello di democrazia parlamentare che ha consentito all’Italia di riacquistare il suo ruolo fra le grandi Nazioni che la dittatura fascista aveva compromesso.
In quella occasione i nostri Comitati, presenti in tutte le regioni italiane, videro fra i protagonisti più attivi proprio l’ANPI, erede incontestata di quanti la Costituzione contribuirono a scriverla.
Oggi siamo di fronte alla minaccia del ritorno a un passato che pensavamo superato per sempre; si vuole cancellare l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, garantendo in un modo o nell’altro l’impunità a poche persone; si vuole limitare la libertà di informazione e il pluralismo delle idee, si cancella il ruolo dello Stato nel garantire a tutti diritti essenziali, puntando a privatizzare beni essenziali, la scuola, la sanità, la cultura, si è di fatto esautorato il Parlamento delle sue funzioni legislative, utilizzando sistematicamente e impropriamente la decretazione d’urgenza e bloccando il confronto mediante la richiesta di innumerevoli voti di fiducia; si arriva perfino a proporre la modifica dell’art. 41 Cost che, finalizzando l’attività economica all’interesse sociale, rappresenta in coerenza con l’art. 1 il carattere sociale della Costituzione.
Per tutti questi motivi aderiamo con assoluta convinzione all’appello che l’ANPI ha lanciato il 9 giugno per una civile e unitaria mobilitazione contro la attuale deriva autoritaria, auspicando che le forze politiche che si riconoscono nella nostra Costituzione confermino l’impegno a rispettare la volontà così chiaramente espressa dagli Italiani solo quattro anni or sono.
Rete dei Comitati per la difesa della Costituzione
Comitati Dossetti per la Costituzione