A proposito di legge elettorale. A chi giova?

INTERROGATIVI

A proposito di legge elettorale.

A chi giova?

A chi giova continuare a dire che le grandi riforme si debbono fare in modo condiviso e poi procedere invece con proposte che continuano a dividere opinione pubblica, partiti, costituzionalisti?

A chi giova fare scelte che continuano a mettere fra parentesi la concreta realtà italiana, che da venti anni si cerca di “semplificare” con meccanismi costrittivi, che di fatto hanno ridotto ai minimi storici la partecipazione?

A chi giova “costringere” persone a non votare? O ampie parti di opinione pubblica a non vedersi  in alcun modo rappresentata?

Già Andrea Costa, a fine Ottocento, capì che la parte antagonista a cui apparteneva era bene che in Parlamento ci fosse e operasse, e  che l’anarchismo, in Italia, era da superare.

Vogliamo che l’anarchismo ritorni? Che un 30% abbondante di popolo italiano sia solo “contro e fuori”?

Anche a me piacerebbe il bipolarismo. Addirittura il mio sogno sarebbe un bipartitismo fatto di corpi politici plurali, democratici, partecipativi al loro interno, aperti e dialoganti con il mondo “fuori”. Anzi, innervato del mondo “fuori”.

Mi piacerebbe. Ma vi sembra che in Italia ci siano culture e pratiche che rendono questa ipotesi praticabile?

Vedo un’Italia sempre più sconcertata.

Con politici che coltivano continuamente paradossi.

Dialogare con Berlusconi in carne ed ossa è l’ultimo paradosso italiano.

Perché, in realtà, non si è dialogato con tutti, ma solo con lui, che la giustizia ha giudicato essere un delinquente.

E si dice di volere rendere l’Italia un paese normale?

Mi sono più chiari i significati politici di quelli giuridici.

Mi pare evidente che, prima ancora di un giudizio su di una proposta di legge che per molti costituzionalisti è di nuovo evidentemente anticostituzionale, sia un errore incomprensibile la legittimazione non di una forza politica, ma di un delinquente.

“Nomina sunt consequentia rerum”. Le parole vengono dopo le cose.

L’ultimo dei paradossi italiani, che piace a una minoranza di italiani. Il dialogo con Berlusconi.

Una minoranza che, in parlamento, diventerà, di nuovo, maggioranza?

A chi giova?

Maria Paola Patuelli

27 gennaio 2014

giorno della memoria

 

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