Opinione: L’estate del mio scontento (Paola Patuelli)

L’estate del mio scontento

Zagrebelsky (Il Fatto Quotidiano 18 luglio 2013) .

Sono grata a Zagrebelsky per avere suggerito un ordine e un senso più compiuto a questa brutta estate del mio scontento civile. Mi consola vedere che lo scontento non è solo mio.

Tanti Comitati e Associazioni si stanno interrogando e promuovendo incontri con gli eletti in Parlamento. Anche a Ravenna. Per fare domande e cercare risposte. Incontri di studio sono in corso per valutare, e capire se – come a molte/i di noi sembra – stiamo vivendo in una scena capovolta. In particolare alcune parole di Zagrebelsky ( intervista a “Il Fatto quotidiano” del 18 luglio 2013) meritano riflessione. Dubbio. E’ legittimo il dubbio che in un gioco delle parti che dipana, una dietro l’altra, azioni inspiegabili – si succedono senza darci un attimo di respiro – ci sia qualcosa di più profondo di quello che si vede, un “non detto” che aggrava il grande malessere che si taglia con il coltello, come una fitta nebbia. L’attuale maggioranza è illegittima e legale. Due termini che in genere sono considerati opposti descrivono, secondo Zagrebelsky, la situazione parlamentare che sorregge questo governo. Illegittima, perché una importante forza politica di questo governo ha fatto uno scelta opposta a quella indicata nel proprio programma elettorale. Non gode, quindi, della legittimazione del proprio elettorato. Particolare non trascurabile. Legale, perché ha la necessaria fiducia dell’attuale Parlamento, eletto, però, con una legge ripetutamente indicata, anche dalla Corte, come portatrice di vizi di costituzionalità. Di questo è responsabile la Costituzione? I Costituenti ebbero la grande saggezza di non “costituzionalizzare” la legge elettorale. La misero nelle mani del Parlamento di volta in volta eletto. Quindi? Possibile che questo Parlamento non dia seguito immediato alla prima delle urgenze, a proposito di scena capovolta? Abnorme procedimento di revisione costituzionale. Abnorme. Chi conosce Zagrebelsky, il suo lavoro scientifico e filosofico, oltre che la sua esperienza di presidente della Corte, sa bene che non è persona che spreca parole. Se la legge costituzionale in corso di approvazione è “abnorme” agli occhi di chi ha avuto la massima responsabilità nel giudicare della costituzionalità delle leggi – come, per altro, il maggior numero di costituzionalisti che si sono, fino ad oggi, espressi – è legittimo che il nostro scontento cresca e di molto. F-35…Parlamento esautorato…”regresso di due secoli”. Non conoscevo origine e natura del Consiglio supremo di difesa. Siamo sempre nelle mani dei tecnici? Affaire kazako….“umiliazione delle Stato”, ben più che “ragion di stato”. Che si sia entrati in un altro regime? O si vuole solo mantenere lo status quo, costi quel che costi, anche il sopportare che parlamentari circondino minacciosi palazzi di giustizia? Ecco, questo è l’interrogativo che porta il mio scontento molto in alto. Uno status quo che costa la Costituzione. Un regime non accade in un attimo. La vita scorre più o meno normalmente, anche se oggi vediamo poco di “normale”, dentro e fuori le Istituzioni. Altre volte è accaduto che, a un certo punto, non fosse possibile invertire la marcia. L’ultimo interrogativo della intervista. Chi deve difendere la Costituzione? I cittadini che si riconoscono nella Costituzione. Chi è nelle Istituzioni dopo avere giurato sulla Costituzione. Il Presidente della Repubblica. Conosco molte cittadine e cittadini che si riconoscono nella Costituzione. Sanno bene che è modificabile. Alcune riforme sono auspicabili, e le sosteniamo Superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari. Altre riforme o, meglio, emendamenti, sarebbero necessari, per espandere diritti e rafforzare l’uguaglianza. Ma può questo Parlamento trasformare la Repubblica da parlamentare a presidenziale? E’ piccola e puntuale riforma, o è il dare vita a un’altra Costituzione, a un’altra Repubblica? Tutte le forze politiche che compongono la maggioranza hanno avuto il mandato per farlo? Vedremo.

Con l’auspicio che l’estate migliori.

Paola Patuelli 20 luglio 2013

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